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Le città della rete Migrantour

Le città della rete Migrantour propongono passeggiate urbane interculturali ideate e condotte da cittadini di origine migrante. Un'esperienza di turismo responsabile a kilometro zero, per meglio comprendere il ruolo delle migrazioni nella trasformazione delle società europee. Un invito al viaggio, all'incontro e alla riflessione sul valore della diversità e del dialogo.

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Il Manifesto Migrantour

Il progetto Migrantour ha ormai oltre 12 anni di storia e in tutto questo tempo non abbiamo mai smesso di interrogarci sui presupposti, sugli obiettivi, sui metodi del nostro lavoro. L’allargamento della rete con l’ingresso di tanti nuovi partners in diversi paesi europei ci ha offerto l’opportunità nell’autunno del 2021 di “fare il punto” su quanto abbiamo appreso e sperimentato in questi anni, ritrovandoci tutti insieme per confrontarci sul significato condiviso che questa iniziativa ha per gli accompagnatori interculturali e i responsabili di Migrantour in tutte le città coinvolte.
Siamo felici e orgogliosi di presentarvi qui il frutto di questa riflessione: il “MANIFESTO MIGRANTOUR” esprime l’orizzonte etico, poetico e politico in cui si iscrive la pratica degli itinerari urbani che dal 2009 proponiamo come spazio di incontro interculturale.

Vi invitiamo dunque a compiere un piccolo viaggio all’interno del nostro MANIFESTO, soffermandovi anche voi per qualche istante sulle parole-chiave che guidano il nostro cammino: eguaglianza, solidarietà, dialogo, memoria, scoperta, cambiamento, diversità, inclusività, futuro…

 

Scarica il “Manifesto Migrantour”»

Accompagnatori interculturali:
tante storie per raccontare la città

Mirela
Pato
Marta
Vanessa
Carolina
Anas
Abdel-Rahman
Vanessa

Vanessa

Mi chiamo Vanessa, vengo dalla città portuale del Callao, in Perù. Le mie origini italiane e l’instabilità economica e politica del mio Paese mi portarono a Torino, nel lontano 2002, all’età di 18 anni. Mi considero una figlia dei flussi migratori perché sono da una parte afro-peruviana e dall’altra italo-peruviana. Programmatrice front-end al lavoro, femminista e madre nella vita.

Il progetto Migrantour mi ha permesso di riscoprire le mie origini, la mia storia personale, i legami con il mio Paese natale e conoscere nuovi aspetti della Torino che viviamo ogni giorno. Grazie alla passeggiata a Porta Palazzo ho avuto la possibilità di conoscere meglio la storia di una città che ormai sento mia, di conoscere nuove persone tutte con storie diverse da raccontare e mi fa capire che anche se arriviamo da luoghi lontani e godiamo o meno di certi privilegi, siamo tuttə torinesə allo stesso modo.

La parte che più mi appassiona del mestiere di accompagnatrice interculturale è di poter dire la mia versione e da femminista poter parlare delle problematiche e delle ingiustizie che affrontano le persone migranti e le loro famiglie ogni giorno. Attraverso la mia esperienza diretta o meno ho l’opportunità di raccontare, soprattutto alle persone più giovani, perché oggi è più importante che mai parlare di interculturalità, privilegi e differenze e trovare insieme nuovi spunti di riflessione.